il metodo Petrus (1)

by cubochiaro on gen.07, 2012, under metodi


Cos’è che lo rende attraente secondo tanti cuber di tutto il mondo? (Anch’io all’inizio ero uno di loro).
E cos’è che sembra renderlo meno vantaggioso del CFOP (alias “Fridrich”)?


La questione è legata sempre a motivi personali, ma vorrei cercare di sintetizzarli.


PRO:
1) usa pochi algoritmi
2) può permettere di completare i primi 2 strati (F2L) in poche mosse


CONTRO:
1) ha uno step in più (il 3°), totalmente bypassabile con il Fridrich (nella versione completa)
2) nell’ultimo strato pensa prima a posizionare correttamente gli angoli, e solo dopo ad orientarli (non il contrario)
3) per alcuni può risultare meno intuitivo del CFOP


Dando per scontati i primi due punti delle cose a favore, passiamo al primo dei punti deboli (il secondo lo analizzerò in un altro intervento).
Tengo a precisare intanto che questa non vuole essere una critica negativa al Petrus, che considero un ottimo metodo, e che diversi anni fa ho scelto come primo metodo da speedcubing, ma solo un’analisi, secondo il mio modo di vedere, dei suoi punti deboli (tutti i metodi ne hanno uno).


Lo step 3 del Petrus, che orienta i 7 spigoli del secondo e terzo strato, ha il solo scopo di far arrivare all’ultimo strato con la croce già orientata, cosa superflua se si vuole usare un unico algoritmo per orientare tutto il terzo strato con il Fridrich.
Anche se con il Fridrich si vogliono usare 2 algoritmi per l’OLL per orientare l’ultimo strato, si impiega sempre meno tempo che andare a cercare e orientare i 7 spigoli e poi orientare gli angoli.


C’è da considerare poi che nel 4° step del Petrus, a causa del 3° step, la possibilità di movimento è limitata a 2 sole facce (altrimenti si deve ripetere il 3° step), il che comporta un numero maggiore di mosse e una maggiore lentezza nella risoluzione.


Però, usare gli OLL del Fridrich vorrebbe dire più algoritmi da imparare, ed è quindi un aspetto che per alcuni può rientrare tra i vantaggi del Petrus.


In sostanza, è sempre una questione soggettiva, ma chi non ha paura di imparare algoritmi può vedere in questo un grosso limite.
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